La cottura degli alimenti nella dieta di cani e gatti: efficace e senza sprechi nutrizionali!
Il “crudismo” ha sempre più sostenitori tra i proprietari di cani e gatti e l’assioma mangiare crudo equivale a mangiare sano è diventato per molti un vero e proprio stile di vite.
Ma siamo sicuri che una dieta a crudo sia la scelta migliore per i nostri Amici?
Cerchiamo di approfondire i PRO e i CONTRO derivanti dalla cottura degli alimenti e vedrete che molti sostenitori del “crudo a prescindere” cambieranno idea o perlomeno inizieranno a guardarla con minor scetticismo.
I PRO della cottura:
👉🏻 Primo fra tutti: Sicurezza igienica -sanitaria! Proprio così, infatti eliminiamo i microrganismi patogeni (batteri, virus e parassiti)!
I rischi derivanti dai una contaminazione microbiologica non sono assolutamente trascurabili e le infezioni da Salmonella o virus di Aujeszky, seppur poco frequenti, possono avere conseguenze fatali per i nostri animali.
👉🏻 Digeribilità di amidi e legumi. La cottura è determinante per la digestione di questi due importanti gruppi di alimenti e se decidessimo di farne a meno rinunceremmo anche ad una buona quota calorica e di fibra.
👉🏻 Inattivazione d alcune sostanze tossiche come la solanina nelle patate o antinutrizionali come l’avidina presente nell’albume crudo
👉🏻 Maggiore appetibilità e gusto: aspetto non trascurabile visto che molti proprietari scelgono di somministrare una dieta casalinga per rendere più felici e appagati i propri cani e gatti.
E i CONTRO quali sono?
👉🏻 Perdita di alcune sostanze nutritive.
Le perdite di nutrienti in cottura sono indiscusse e possono avvenire con due fenomeni: in alcuni casi le molecole si sposteranno all’esterno dell’alimento (verranno perse nel liquido di cottura ma rimarranno intatte),in altri casi invece verranno denaturate dal calore e rese inutilizzabili dall’organismo.
Le vitamine più termolabili sono quelle del gruppo B e la vitamina C (che fortunatamente non è essenziale per il cane e il gatto che riescono a sintetizzarla) mentre tra gli aminoacidi si perdono alcuni tra quelli essenziali come la lisina, il triptofano e la taurina (amminoacido essenziale nel gatto).
Ma come possiamo sopperire a queste perdite?
Somministrare il liquido di cottura è certamente un’abitudine utile, alcuni nutrienti infatti verranno recuperati.
Non dobbiamo però dimenticare che l’inserimento nella dieta casalinga di un integratore di minerali/vitamine e taurina (nel gatto) è sempre indispensabile e quindi, nonostante le inevitabili perdite secondarie alla cottura, riusciremo sempre ad apportare una dieta completa.
👉🏻 Aumento dei tempi di preparazione degli alimenti. Sembrerà banale ma il tempo impiegato per la cottura (e le azioni successive : pulizia e lavaggio delle pentole) può essere un deterrente per molti proprietari che vogliono approcciarsi alla dieta casalinga.
Analizzati i pro e i contro del cibo cotto, soffermiamoci ora sulle modalità di cottura:
La carne
Generalmente i batteri si localizzano sulla superficie esterna della carne e quindi potrebbe essere sufficiente una rapida cottura per avere un effetto battericida, ma non dobbiamo dimenticare che i rischi microbiologici sono anche di natura virale e parassitaria! Particolare attenzione va data alla carne di maiale che può trasmettere il virus di Aujeszky, responsabile di una malattia mortale per i nostri cani e gatti. Questo virus viene ucciso ad una temperatura di 100°C mantenuta per almeno un minuto. La temperatura esatta all’interno della carne si stabilisce con un termometro da cucina, ma in termini pratici possiamo valutarne la cottura anche a occhio: quando la tagliamo e ha perso la colorazione rosata al suo interno significa che ha raggiunto i 75°C di temperatura. Per rendere più veloce la preparazione, si possono cuocere gli alimenti già tagliati in modo che il calore arriverà più rapidamente in profondità. . La cottura a tutto spessore è consigliata anche per la carne di cavallo che può trasmettere la Trichinella e per il pesce che può ospitare il parassita Anisakis. La carne più “sicura” in termini microbiologici rimane quella di bovino che potrebbe essere cotta solamente all’esterno, ma attenzione ai macinati (la cui superficie esterna viene tritata e rimescolata con l’interno) che richiedono una completa cottura. Infine, per quanto riguarda le carni avicole (pollo e tacchino), se destinate al consumo umano (ad esempio acquistate nei supermercati) è tendenzialmente sufficiente una rapida cottura esterna perché subiscono scrupolosi controlli ispettivi.
Infine, ricordate di non buttare il brodo di cottura, sia per i nutrienti ( aminoacidi, grassi, minerali) che per l’effetto appetibilizzante sul resto della dieta, soprattutto le verdure che sono sempre le meno gradite!
La verdura
Le verdure comunemente somministrate ai nostri cani, come carote, zucchine, finocchi e sedano possono essere somministrate crude. È importante infatti ricordare che quando non si cuociono, gli ortaggi mantengono un apporto maggiore di vitamine, fibre e minerali. Attenzione però! Affinché vengano ben digerite, devono essere tritate o ancor meglio frullate… inoltre, così facendo, si amalgameranno meglio agli altri alimenti risultando quindi più appetibili. Con i gatti invece il discorso cambia, essendo animali dai gusti estremamente difficili è improbabile che assumano le verdure crude e quindi consiglio sempre di cuocerle e poi frullarle per formare una purea.
La cottura migliore? Quella al vapore, che conserva le proprietà organolettiche perché i minerali e le vitamine non si diluiscono nell'acqua di cottura.
I carboidrati complessi
Per quanto riguarda i carboidrati complessi, quindi il riso, la pasta, le patate o altri cereali/pseudocereali (es. orzo, farro, quinoa, miglio) andrebbero ben cotti per aumentarne la digeribilità. D’altro canto un’eccessiva cottura provoca un perdita degli amidi nell’acqua di cottura riducendo di conseguenza l’apporto calorico. Quindi, alla domanda: “quanto tempo devo cuocere il riso?” rispondo di considerare circa un 30 % in più rispetto al tempo riportato sulla confezione.
Concludo con questa riflessione: “la cottura degli alimenti è stato un momento chiave nel processo evolutivo dell’uomo perché grazie ad essa la dieta è diventata molto più varia, includendo tuberi, legumi, cereali e soprattutto più sicura!